Prosegue la rassegna “Adrano Summer Festival” in programma fino al prossimo 11 settembre all’interno della splendida Arena dell’Etna. 
Il prossimo appuntamento del ricco cartellone – a cura di DalVivo Produzioni – in programma per giovedì 18 agosto alle 21:00, è con la versione teatrale di “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello. 
A portare in scena il capolavoro letterario del secolo scorso è Antonello Capodici: un allestimento arioso, scenicamente sorprendente. 
La proposta teatrale del regista nisseno riassume la voce alta della drammaturgia migliore con la verve popolare della scena all’italiana all’insegna dell’ironia e del paradosso. 
IL CAST
Pippo Pattavina e Marianella Bargilli sono i protagonisti dello spettacolo che si tiene ad Adrano. 
Il primo, decano del teatro siciliano e nazionale, conferisce al personaggio di Vitangelo Moscarda, detto Gengè, uno spessore di rara intensità. 
Una invenzione sulfurea, ambigua, provocatoria, comica a tratti, sapidissima e persino spiazzante. 
La seconda, interprete raffinata e camaleontica, dà vita e carne a tutti i personaggi femminili del romanzo: l’erotica
moglie Dida, la claustrale Maria Rosa, la reietta Diamante. 
Una fantasmagoria di invenzioni sceniche, un sabbah di maschere ed evocazioni.
Completano il cast Rosario Minardi, Giampaolo Romania e Mario Opinato. 
Le musiche sono di Mario Incudine. 
PIPPO PATTAVINA, PRESENZA SCENICA COMPLESSA E RAFFINATISSIMA
Attore tra i più apprezzati del panorama siciliano, è stato uno dei massimi esponenti della stagione più alta del Teatro Stabile di Catania. 
La sua notorietà è legata soprattutto al successo dello spettacolo “L’isola dei pupi”, scritto da Turi Ferro e interpretato insieme alla compagnia dello Stabile etneo. 
Originario di Lentini in provincia di Siracusa, dove è nato il 31 luglio del 1938, Pippo Pattavina ha legato a lungo il suo nome ad allestimenti epocali, in qualità di partner e protagonista. 
Compagno di scena di grandi personalità – oltra a Turi Ferro, anche Tuccio Musumeci, Andrea Johansson, Carla Gravina e Giorgio Albertazzi – è stato il pupillo di metteurs en scène straordinari quali Alvaro Piccardi, Armando Pugliese, Lamberto Puggelli e Walter Pagliaro.

ATTRICE VERSATILE E TRASFORMISTA
Attrice duttile e stilisticamente moderna, Marianella Bargilli è nata a Cecina, in provincia di Livorno, il 27 febbraio del 1971. È stata diretta e ha lavorato da e con gli artisti più rappresentativi del panorama attuale: Roberto Guicciardini, Geppy Gleijeses, Andrée Shammah, Alfredo Arias, Alvaro Piccardi e Antonio Calenda. 
Capace di interpretazioni fra loro distantissime, ma sempre verosimili in sommo grado, l’attrice è stata una conturbante signora Perella in un’altra opera di Luigi Pirandello, la commedia “L’uomo, la bestia e la virtù”. 
Ha decisamente cambiato registro ne “L’affarista” di Honoré de Balzac, vestendo i panni ambiguamente sexy della figlia di Mercadet. 
E ancora, tragica e toccante in “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin e clownesca ne “Lo Scarfalietto” , considerata la più divertente commedia napoletana di tutti i tempi.  

L’ULTIMO ROMANZO DEL GENIO AGRIGENTINO
Pubblicato a puntate nel 1925 e, in versione definitiva, l’anno successivo, “Uno, nessuno e centomila” vide la luce, in realtà, nel decennio precedente. 
Considerato la summa del pensiero di Luigi Pirandello, fu anche il suo ultimo romanzo. 
Ma anche e soprattutto la sintesi magnifica della sua sterminata riflessione sull’essenza e l’apparenza, sulla società e l’individuo, sulla natura e la forma. 
In una lettera autobiografica, lo stesso genio agrigentino definisce l’opera come la più amara tra tutte e, al contempo , profondamente umoristica, “di scomposizione della vita”. 
Nel tempo, il capolavoro letterario ha mantenuto inalterata la propria attualità nella descrizione della perdita di senso che l’uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabordare dei grandi sistemi antropologici e sociali. 
Sistemi che finiscono, secondo l’analisi dell’autore, per annullarlo e inglobarlo: dallo Stato alla famiglia fino alla ragione e alla follia passando per l’istituto matrimoniale e il capitalismo. 
In scena ad Adrano, una versione teatrale ironica, moderna, divertente, umoristica, paradossale, leggera e istrionica. 
 




